Buongiorno Ing. Rondi. Quali ritenete essere i trend del settore per i prossimi tre anni e come li state affrontando? Quali investimenti non possono essere assolutamente rimandati per le aziende che vogliono tenere il mercato?
Nei prossimi 3 anni si accentuerà il trend di ordini con meno prodotti e più righe o ordini legati all’e-commerce anche di singole righe da evadere senza errori e molto velocemente, a volte un’ora per l’altra. Questo significa modelli organizzativi nuovi integrati con una automazione flessibile e tali da consentire rapidi adattamenti al variare del mercato. In questo senso una visione nuova del magazzino non può prescindere dall’introduzione di meccanizzazioni studiate sulle specificità del prodotto e delle strategie di business.
L’Industria 4.0 sta mettendo l’uomo in un angolo, in favore delle macchine e dell’automazione, o ne sta esaltando le capacità e il valore?
I cambiamenti indotti da Industria 4.0 sono trainati dalla tecnologia, ma sottendono cambiamenti nei modelli organizzativi. Il capitale umano delle aziende farà la vera differenza per immaginare, realizzare e gestire questi nuovi modelli che fanno perno sulla tecnologia, che diventa elemento abilitante, ma che devono essere governati avendo chiara la visione complessiva di flussi e processi. High Skill e formazione saranno indispensabili per costruire aziende 4.0 e non solo momenti di automazione
Cosa consigliereste ad un nuovo cliente che vi contattasse per comprendere meglio le dinamiche di questa nuova rivoluzione industriale e per non perdere il suo treno?
Per comprendere la trasformazione in atto è necessario definire correttamente gli obiettivi che sono essenzialmente legati al mercato. È necessaria una profonda riflessione su quali sono i veri parametri del cambiamento, quali la velocità di attraversamento, la capacità di gestire produzioni di piccole quantità, la personalizzazione del prodotto e del servizio, in altre parole la tendenza ad un “alto artigianato industriale”. Definiti gli obiettivi si tratta di progettare i flussi operativi che possono consentire di raggiungerli e da qui nascono i percorsi implementabili della trasformazione 4.0. Sarebbe sbagliato partire dalla tecnologia per approdare al modello, la tecnologia è sempre un mezzo e non un fine.
In cosa ritenete che la vostra azienda si distingua davvero dalle altre? Perché un visitatore del #GLSummit18 dovrebbe assolutamente sedersi al vostro tavolo?
Incas non pretende di distinguersi, ma di essere riconosciuta per competenza, serietà, affidabilità. Questi sono sempre stati i nostri riferimenti fin dalla fondazione. Sedersi al nostro tavolo significa trovare un ascoltatore attento che cerca di mettersi nei panni dell’interlocutore per trovare con lui la soluzione più consona ai suoi bisogni, fornendo anche una visione prospettica basata sull’esperienza maturata in moltissime realizzazioni. La sintesi forse migliore che ci ha fatto un nostro cliente è stata: “fate quel che dite e dite quel che fate”.
Grazie per averci concesso questa intervista, ci vediamo il 18 e 19 aprile a Bentivoglio (BO).