Crisi del Mar Rosso e altre tensioni geopolitiche, progressi tecnologici, atteggiamento di prudenza da parte dei consumatori e inediti impegni di sostenibilità stanno disegnando una nuova era economica caratterizzata da volatilità, catene di fornitura regionalizzate e dominio dell’intelligenza artificiale.
Da uno studio di McKinsey (1) sul Procurement, emerge che è il segmento maggiormente impattato dalle sfide del periodo che si riflettono in carenza di competenze e di talenti, acquisti sempre più consapevoli e una maggiore interconnessione controllata a livello locale.
“Il confronto continuo con gli esperti del settore e l’analisi di possibili scenari futuri di mercato, la conoscenza pratica e diretta delle dinamiche che ruotano attorno al mondo degli acquisti e la user experience ci consentono di condividere le best practices del settore e di suggerirle agli addetti ai lavori” – dichiara Micaela Valent, già Responsabile Acquisti e oggi COO Solutions di IUNGO, piattaforma di supply chain collaboration in cloud.
Ma quali novità del settore aspettarsi nel 2024? IUNGO ha identificato 6 trend che caratterizzeranno il Procurement nei prossimi mesi:
- Intelligenza Artificiale: anche attraverso l’analisi dei dati nei processi di acquisto, l’intelligenza artificiale velocizza le decisioni, riduce i rischi e contribuisce a una gestione più agile e informata della supply chain.
- Analisi predittiva: l’analisi combinata dei dati storici e real time sfrutta sofisticati algoritmi per ottenere previsioni accurate della domanda, per ottimizzare la gestione dei carichi e degli stock contro i rischi.
- Sostenibilità ed etica: l’integrazione di pratiche sostenibili ed etiche negli acquisti, può favorire la selezione di fornitori responsabili, ridurre l’impatto ambientale e sociale, migliorare la reputazione aziendale e garantire la conformità normativa. La considerazione di criteri etici e sostenibili nelle decisioni di acquisto contribuisce a costruire relazioni a lungo termine, promuovendo la responsabilità sociale d’impresa, la sicurezza dei lavoratori e mitigando i rischi associati a pratiche non etiche o non sostenibili.
- Visibilità: la visibilità nella supply chain consente ai buyers di prevedere le fluttuazioni di mercato. Questa visibilità migliora la pianificazione, la gestione degli stock e la risposta alle eventuali interruzioni. Con una maggiore trasparenza, i buyer possono identificare tempestivamente problemi, ottimizzare i processi e prendere decisioni informate, contribuendo alla fattibilità di una supply chain più resiliente.
- Formazione: soprattutto se improntata all’innovazione tecnologica, la formazione assicura l’acquisizione di competenze avanzate nell’uso di strumenti digitali e analisi dei dati.
- Praticità: favorita anche da una conoscenza approfondita della teoria e degli strumenti di lavoro, si traduce in processi semplificati, decisioni agili e implementazioni efficienti. Facilita la gestione delle transazioni con risposte tempestive ai cambiamenti della domanda o dell’offerta.