L’Ulisse che Dante colloca nel XXVI canto dell’Inferno sconta la sua pena per essersi spinto oltre le colonne d’Ercole, che nella mitologia antica rappresentavano il limite della conoscenza e non un semplice confine geografico sullo stretto di Gibilterra.
Dopo tante vittorie e avventure, Ulisse fallisce l’ultimo viaggio.
Commette quattro errori. Innanzi tutto, affronta un mare ignoto senza sufficienti informazioni, sostenuto esclusivamente dal suo intuito. In secondo luogo, si affida agli stessi strumenti e metodi che l’avevano guidato per anni sui mari conosciuti. Il terzo errore? Trascinare l’equipaggio nell’impresa con una motivazione fragile, perché sostenuta solo dal suo personale desiderio. Infine, lo sbaglio più grande: l’obiettivo non è chiaro. L’isola con il monte del Purgatorio compare all’improvviso, non era una destinazione, nemmeno un’ipotesi. Per la prima volta Ulisse abbandona la razionalità di un disegno.
Le aziende, innanzi alle nuove Supply Chain 4.0, rischiano il medesimo naufragio, un destino ineluttabile e impietoso se non si prepareranno adeguatamente al percorso evolutivo che le attende.
Due forze apparentemente inconciliabili – trasformazione digitale e complessità – richiedono infatti un approccio nuovo e sinergico, in grado di scongiurare i quattro errori commessi da Ulisse e trasformare anzi quelle fonti di pericolo in opportunità e sorgenti di valore.
Sarà però necessario conoscere e comprendere davvero le tecnologie, assegnando loro il corretto significato e non vuote speranze. Saper trasformare i dati in informazioni, vera e propria bussola per correggere progressivamente la rotta. E anche scegliere e crescere persone smart, perché senza la giusta squadra non può esserci partita. Ma, soprattutto, sarà decisivo volgere la prua verso orizzonti in cui poter navigare su ecosistemi di business le cui onde si increspino al vento della fiducia, della trasparenza e della reciprocità.
La quarta rivoluzione industriale promette da anni viaggi fantastici, ma non sempre la realtà si sposa poi con gli affascinanti miti e leggende che narrano di una logistica sempre più integrata digitalmente. Intrecciando il “folle volo” di Ulisse con le rotte percorse nel quotidiano dalle aziende, potremmo forse scoprire un destino diverso. Fatto, questa volta davvero, di “virtute e canoscenza”.
15:00 - 15:30
2 Luglio 2021
Dal mito di Ulisse al viaggio verso un futuro digitale: le onde del cambiamento fra tecnologie abilitanti, supply chain 4.0 e nuovi ecosistemi di business
Fabio Candussio
Direttore scientifico area Supply Chain e Operations
Fabio Candussio è Amministratore Delegato e socio fondatore di Novalia, società di consulenza che offre servizi innovativi per il miglioramento dei modelli organizzativi e gestionali delle imprese. E’ l’attuale direttore scientifico dell’area Supply Chain e Operations presso CUOA Business School, di cui è Faculty Member dal 2008. Dal 2009 insegna Sistemi Informativi Aziendali agli studenti di Ingegneria Gestionale dell’Università di Udine. Il suo percorso professionale lo ha portato a collaborare con importanti realtà su progetti che coinvolgono la catena del valore e i suoi riflessi digitali. Su tali tematiche (Business Model innovativi, Supply Chain Management, Operations, Performance Management, Information Systems, Industry 4.0) la sua duplice esperienza – di docente e consulente – lo vede spesso coinvolto come chairman e relatore all’interno di convegni, seminari ed eventi. Assieme al Prof. Alberto De Toni e ad altri autori ha contribuito alla scrittura di libri come “Gestione della Produzione”, “Il Dilemma della Complessità” e “Guida del Sole 24 Ore al Knowledge Management”. Ha collaborato anche alla stesura dell’ultima edizione (2023) del libro “Supply Chain Management” dei prof. Pietro Romano e Pamela Danese, occupandosi del capitolo dedicato specificatamente ai sistemi informativi aziendali e alla trasformazione digitale delle catene del valore. Nel 2024 uscirà “Sistemi di Gestione della Produzione nelle Reti d’Impresa”, scritto assieme ai prof. Alberto De Toni e Roberto Panizzolo.